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NON posseduto
Accesso online: http://dspace.unict.it/handle/10761/258
Autore principale:Marcuccio, Rosaria Chiara.
Titolo:La geografia come natura, ragione e volontà : Dell'Hercole e Studio geografico (1660) di Giovan Battista Nicolosi / Rosaria Chiara Marcuccio.
Note:Tesi di dottorato in Geografia, XXIII ciclo, Università degli studi di Catania, 2011
Tutor: Santo Burgio
Abstract:[...] A partire dal Cinquecento la Sicilia diede un grosso contributo alla storia della geografia. In questo periodo lo stretto legame tra natura, mito, storia e letteratura, la descrizione dell'isola come un triangolo geometrico, la rappresentazione del vulcano Etna come luogo di convergenza dei due elementi primari nella tradizione siciliana della natura e del mito, l'interesse per il paesaggio economico e demografico basato sulla divisione araba della Sicilia nella Val di Mazara, Val Demone e Val Di Noto, la descrizione di essa come luogo di comunicazione grazie alla sua posizione strategica, gettarono le basi per lo sviluppo della geografia e di una vasta produzione cartografica. La seconda metà del Seicento fu caratterizzata dalla diminuzione, a causa della crisi della monarchia spagnola, della rappresentazione cartografica siciliana, ma fu proprio in questo periodo che iniziò a pubblicare le sue opere uno dei maggiori geografi del Seicento: Giovan Battista Nicolosi, geografo siciliano e della Sicilia. Egli, nato nel 1610 a Paternò, grosso borgo situato alle pendici meridionali dell'Etna, dopo aver intrapreso gli studi seminarili a Catania si trasferì definitivamente a Roma dove iniziò la sua carriera di geografo che gli diede tanti onori da parte dei potenti del tempo. Ad uno di essi, Giovan Battista Borghese, dedicò la sua opera maggiore: Dell'Hercole e Studio geografico, scritta nel 1660 in due volumi in folio, la cui traduzione latina, Hercules Siculus, apparve nel 1670. Il primo volume è diviso in tre parti: la prima parte tratta degli aspetti fisici della terra, la seconda della sua posizione rispetto all'universo, la terza delle divisioni politiche della terra. L'opera riporta notizie fino alle più recenti scoperte geografiche. Le fonti sono le opere di precedenti studiosi, le osservazioni dirette del Nicolosi derivanti dai suoi viaggi, le relazioni dei navigatori e degli esploratori. Sono presenti anche tante citazioni di eventi storici. Un cenno particolare è rivolto all'isola di Sicilia, alla quale il Nicolosi si riferisce con maggiore sensibilità, dovuta alla nostalgia e al ricordo, che si nota dal frequente uso di iperboli che nascondono l'analisi scientifica, facendo apparire la Sicilia quasi un mitico regno di Saturno. Il secondo volume è quasi interamente composto dalla cartografia disegnata dall'autore stesso e composta da ventidue tavole: le prime due raffigurano i planisferi del vecchio e del nuovo continente, le altre raffigurano l'Europa, l'Asia, l'Africa e le due Americhe. Insomma tale opera costituì una sorta di summa geographica che influenzò fortemente l'evoluzione del pensiero geografico in Italia  
[...] From the sixteenth century onwards Sicily gave a great contribution to the history of geography. In that period there was a tight link between nature, myth, history and literature. The island was represented as a geometric triangle, the volcano Aetna was the meeting point of nature and myth, that is the two primary elements of the Sicilian tradition; the interest in demographic and economic landscape was based on the Arabian time division of Sicily in Mazara valley, Demone valley and Noto valley. Therefore the description of the island as a communication place, due to its strategic position, laid the foundations of the geography development and a large cartographic production. The second half of the XVII century was characterized by the decrease of Sicilian cartographic representation due to the crisis of the Spanish Monarchy, but it was just in such period that one of the greatest geographers of XVIII century, Giovan Battista Nicolosi, a Sicilian geographer of Sicily, started to publish his works. He was born in 1610 in Paternò, a big village on the southern slopes of Mount Aetna. After taking seminary studies in Catania he moved to Rome where he started his career as a geographer gained honour and great reputation with the powerful people of the time. Indeed, he dedicated his major work Dell'Hercole e Studio geografico, to Giovan Battista Borghese, one of them. It was written in 1660, in two volumes in folio, and its latin translation Hercules Siculus appeared in 1670. The first volume is divided into three parts: the first part deals with the physical aspects of the earth, the second one with its position in the universe, the third one with its political divisions. The work collects news until the most recent geographical discoveries and its sources are represented by the works of previous scholars to which he added his own direct observations he had gathered in his travels and in seafarers and explorers reports. There are also lots of mentions to the historical events. A particular mention is given to the island of Sicily, to which Nicolosi refers with a very great sensibility, revealing a kind of nostalgic memory of his land as we can notice from the frequent use of hyperbole which hide the scientific analysis and make Sicily appear as the mythical reign of Saturn. The second volume is almost entirely made of maps drawn by the same author in twenty-two tables: the first two represent the planispheres of the old and new continent, the others represent Europe, Asia, Africa and the two Americas. In other words this work became a kind of summa geographica which greatly influenced the evolution of geographical thought in Italy  
Altri autori:Burgio, Santo.
Università degli studi (Catania).
Collezione tematica:Tesi di dottorato di interesse storico-scientifico (Italia).
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