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NON posseduto
Autore principale:Salvatore, Marta.
Titolo:La stereotomia scientifica in Amédée François Frézier : prodromi della geometria descrittiva nella scienza del taglio delle pietre / Marta Salvatore.
Note:Tesi di dottorato in Rilievo e rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente, XXI ciclo, Università degli studi di Firenze, 2008
Tutor: Emma Mandelli
Abstract:L'interesse per la stereotomia deriva dalle profonde relazioni che legano la scienza del taglio delle pietre alla moderna scienza della rappresentazione, ma ancor prima alla geometria descrittiva. In maniera sommaria e forse anche azzardata, la paternità della geometria descrittiva è stata spesso attribuita alla figura di Gaspard Monge, ma come per la genesi di tutte le scienze, anche per la geometria descrittiva sarebbe miope ignorare quei contributi teorici e pratici che concorsero al suo fondamento. Fra questi contributi trovano collocazione gli studi dedicati alla scienza del taglio delle pietre, ma ancor prima le stesse opere dei lapicidi, che testimoniano, nella prassi dei processi progettuali, come alla base dell'arte del taglio delle pietre sussista una corrispondenza irrinunciabile fra modello, disegno e realizzazione dell'opera, secondo una concezione oggi di grande attualità che fa di questa corrispondenza la struttura portante della moderna scienza della rappresentazione. La ricerca dei prodromi della geometria descrittiva nella scienza del taglio delle pietre induce ad indagare quei contributi che, a partire dalle officine dei lapicidi, attraverso le prime trattazioni scritte rinascimentali e le opere geometrico-matematiche figlie dell'epoca dei lumi della ragione, concorsero alla trasformazione dell'arte del taglio delle pietre in una scienza propriamente detta, per mezzo della costruzione di una teoria geometrica a fondamento delle applicazioni pratiche. Questo studio è dedicato all'analisi di una parte dell'opera monumentale scritta da Amédée François Frézier nella prima metà del Settecento, interamente dedicata alla stereotomia, ultimo contributo in termini di tempo rispetto alla razionalizzazione che di lì a poco sarebbe stata compiuta da Gaspard Monge. Si tratta di un'opera a cui la storia della geometria attraverso i suoi teorici più illustri, ha attribuito molti meriti, primo fra tutti quello di avere elaborato, come sostiene Gino Loria in Storia della geometria descrittiva, una stereotomia scientifica, ma che sino ad oggi sembra essere stata oggetto di analisi frammentarie e non di studi sistematici dedicati all'analisi in dettaglio dei contenuti. L'obiettivo di questa ricerca è quello di comprendere a fondo attraverso la rilettura e l'analisi del trattato, la portata dei contributi dell'opera di Frézier alla geometria, intesi come culmine di un processo cognitivo partecipe di più di duemila anni di storia, che trova, nell'opera dell'ingegnere francese, razionalizzazione e sistematizzazione. Per questo ci si è posti l'obiettivo di cercare di comprendere il ruolo che quest'opera assume nel panorama di quelle dedicate all'arte del taglio delle pietre che l'hanno preceduta, ripercorrendo la storia della stereotomia attraverso alcune fra le sue tappe fondamentali, alla ricerca della trasformazione di quella che per secoli è stata l'arte dei tagliatori di pietre, e che con il Rinascimento inizia un lento processo di emancipazione dal segreto corporativo per diventare una scienza propriamente detta [...]  
This study is aimed towards research into the roots of descriptive geometry in stereotomy, whose interest derives from the profound relationship linking the science of stone-cutting to the modern science of representation, but even before, to descriptive geometry. Research into the roots of descriptive geometry in the science of stone-cutting induces investigation into those contributions that, beginning with the stonecutter's workshop and through initial dealings with Renaissance writings and geometric-mathematical works fruit of the Age of Enlightenment, concurred in the transformation of the art of stone-cutting into a science in the real sense of the word, using a geometric theory based on practical applications. Specifically, this research inquires into that monumental work written by Amédée François Frézier in the first half of the 1800s, entirely dedicated to stereotomy, the final contribution in terms of time, with respect to the rationalization that soon thereafter would be undertaken by Gaspard Monge; a work that had the great merit of systematizing that consolidated practice of stone-cutting which, with the Renaissance, begins a slow process of liberation from a corporative secret to become an actual science. We are talking about a real and proper treatise on solid geometry, based on the theory of body form and its intersections, and the methods required for their representation in a design where the author elaborates a rigorous theory reorganizing more than two centuries of knowledge and experimentation in the area of stone-cutting. The aim was an attempt at understanding the role represented by this work in the panorama of previous ones dealing with the art of stone-cutting, tracing the story of stereotomy through some of its basic phases, searching for the transformation of what for centuries was the art of stone-cutting, and that with the Renaissance begins a slow process of release from the corporative secret to become an actual science [...]  
Altri autori:Mandelli, Emma.
Università degli studi (Firenze).
Collezione tematica:Tesi di dottorato di interesse storico-scientifico (Italia).
000001083124
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