BOFFITO, 2855 "Nel vol. I, p. 93, Ultime lettere ecc. Firenze 27 agosto (1798): 'Dianzi io adorava le sepolture di Galileo, del Macchiavelli e di Michelangelo; e nell'appressarmivi io tremava preso da brivido' ecc. - Nel vol. II, p. 137 Lezioni di eloquenza, lez. quarta: 'Chi può contendere al Tasso la gloria di eccelso poeta? chi al Galileo la gloria di eccelso filosofo? ... Eppure esiste in Italia un libro che Galileo scrisse nell'età già savia di trent'anni, dove non v'è insulto, non sofisma, non amarezza che il G. non versi su la Gerusalemme del Tasso... E di questi deplorabili fatti son pieni gli annali della letteratura d'ogni nazione' ecc. - Vol. IX, p. 181 Dei sepolcri, vv. 160-164: 'chi vide sotto l'etereo padiglion rotarsi più mondi' ecc.; p. 231 Le Grazie, 2 v. 12: 'qui Galileo sedeva'. - Vol. IV, p. 259 Sulla lingua italiana, discorso sesto (su G. e sul Tasso)"
